Shoah, in ebraico “tempesta devastante”, è il termine che indica lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda guerra mondiale. A seguito delle leggi razziali, in Italia e anche a Parma cominciò il lento processo che condusse all'annientamento del popolo ebraico. Il rastrellamento e la deportazione in campi di concentramento degli ebrei stranieri fu iniziato già pochi giorni dopo l'ingresso in guerra dell'Italia, nel giugno 1940. Con l'occupazione tedesca e la costituzione della RSI anche gli ebrei italiani, tuttavia, dovevano essere deportati nei campi e i loro beni confiscati e consegnati alle autorità repubblichine. Nel Parmense, i campi adibiti all'internamento erano tre: il castello di Montechiarugolo, gli alberghi “Terme” e Bagni” a Monticelli, e il castello di Scipione, vicino a Salsomaggiore Terme. Il primo rimase aperto solo dall'estate del '40 a poco dopo l'8 settembre '43. A seguito della sua chiusura, e con la costituzione della RSI, venne organizzato il centro di detenzione di Monticelli, adibito alla reclusione di donne e bambini. Il terzo campo invece, a Scipione, era specifico per gli uomini e raccoglieva cittadini dei paesi nemici e prigionieri politici. Temporaneamente chiuso nel marzo '44, fu poi riaperto ma per poco tempo, fino a che, nel settembre del '44,in prossimità della Liberazione, un distaccamento partigiano non ebbe liberato gli ultimi reclusi. Da questi campi, nella maggior parte dei casi, cittadini e cittadine di religione ebraica venivano inviati verso i campi di transito, come quello di Fossoli (Carpi), e di lì verso i campi di lavoro, concentramento e sterminio gestiti dai nazisti.