Nato a Mezzani il 14 luglio 1925, residente a Mezzano Superiore, di professione manovale. Operò nella Resistenza come partigiano delle Squadre d’azione patriottica (Sap) di Mezzani partecipando a diverse attività di sabotaggio, come quelle indicate dal Diario storico della 78° brigata Sap:
[I sappisti] Approfittando dell'anonimo, della notte, dell'allarme, assalivano nemici isolati o in gruppo, facevano saltare un tratto di binario, tagliavano i fili telefonici e telegrafici, si insinuavano in un ufficio distruggendo documenti, si avvalevano della divisa per sottrarre armi e munizioni, per incitare alla diserzione, asportavano cartelli indicatori, facevano saltare traghetti, affondavano barconi, seminavano chiodi ecc.
(Tratto dal “Diario storico della 78° Brigata Sap”, conservato presso l’Archivio Isrec Parma)
Di Mario Vietta non sappiamo molto. I documenti a nostra disposizione ci informano sulla sua cattura per mano tedesca, avvenuta a Mezzani il 10 dicembre 1944: trasferito presso il Comando della SD di Parma, fu presumibilmente interrogato e in seguito detenuto presso il Carcere San Francesco. Il 4 febbraio 1945 fu infine avviato verso la deportazione: dopo una breve tappa al campo di transito di Bolzano, giunse a Mauthausen, dove morì il 24 aprile 1945.
Fonti:
- M. Minardi, Le terre de’ Mezzani. Storia di un comune della Bassa Parmense nell’età contemporanea, Mezzani, Comune di Mezzani, 1989, pp. 137-142, 204.
- Il distaccamento Po e la Resistenza dei Mezzanesi, a cura di L. Gelmini, Mezzani, Comune di Mezzani, 2008.
- Il libro dei deportati, a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia, Milano, Mursia, vol. I, t. III, p. 2224.
- Archivio dell’Istituto storico della Resistenza di Parma, b. BR 78, Diario storico della 78a brigata Garibaldi Sap.
- Banca dati “Caduti della Resistenza parmense”, disponibile nel portale “Parma ‘900” realizzato da ISREC Parma.