Rudolf Marton

Rudolf Marton
La pietra è stata posata il 26 gennaio 2022 in Piazza Cadutu per la Patria 1, a Bedonia

Rudolf Marton, ebreo jugoslavo nato a Sarajevo l’11 novembre 1916, dopo l’occupazione della Jugoslavia da parte delle forze dell’Asse, per sfuggire alla deportazione e alle persecuzioni degli ustascia, si rifugiò in Montenegro. Rudolf Marton fu uno dei 192 ebrei stranieri rastrellati in Montenegro dalle autorità italiane. Dopo l’arresto, fu internato nel campo di Kavaja, in Albania. In seguito fu trasferito nel campo di internamento di Ferramonti di Tarsia, a Cosenza. Nel settembre 1942 Rudolf fu sottoposto al regime di “internamento libero” nel Comune di Bedonia. Dopo l’8 settembre, Rudolf Marton, insieme ad altri ebrei stranieri internati, grazie ai documenti falsi forniti da Emilio Cellurale, responsabile dell’ufficio stranieri della Questura di Parma, riuscì a fuggire. Il 30 novembre 1943, tuttavia, fu catturato e arrestato; ad attenderlo c’era il campo di internamento di Scipione, dove rimase fino al 9 marzo 1944, data del suo trasferimento a Fossoli. Il 5 aprile da Fossoli fu infine deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove morì in data ignota. 

Fonti:

- M. Minardi, Invisibili. Internati civili nella provincia di Parma, 1940-1945, Bologna, CLUEB, 2010, pp. 167, 183, 241.

- A. Pizzuti, Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico. Internati da Kavaja: http://www.annapizzuti.it/pdf/gruppo.php?g=13 

- Banca dati relativa agli ebrei vittime della persecuzione e deportazione dall’Italia fra il 1943 e il 1945 consultabile sulla piattaforma digitale “I nomi della Shoah” realizzata dal CDEC, “Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea”: http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-5119/marton-rodolfo.html