Jacob Musafia

Jacob Musafia

Nato a Sarajevo l’8 novembre 1895, dopo essersi rifugiato insieme alla famiglia a Spalato per sfuggire alle persecuzioni dei tedeschi e degli Ustascia croati, fu mandato dalle autorità italiane a Gramignazzo di Sissa, dove visse nella condizione di “internato libero”. Dopo l’8 settembre 1943 la famiglia Musafia, aiutata da Emilio Cellulare, responsabile dell’Ufficio stranieri della Questura di Parma, e da Alfiero Azzali, impiegato dell’Ufficio anagrafe del Comune di Sissa, ottenuti documenti falsi, riuscì a fuggire in Svizzera. Non fu lo stesso, tuttavia, per i fratelli Haim e Josif Musafia, che, al contrario del resto della famiglia, organizzarono un piano alternativo, che mirava al raggiungimento delle linee alleate. Il 30 novembre 1943 entrambi furono arrestati a Firenze dalle milizie fasciste e trasferiti nel campo di Scipione. Haim, ammalatosi nel corso del trasferimento a Parma, fu ricoverato all’Ospedale Maggiore e, grazie all’aiuto di un’infermiera, riuscì a mettersi in salvo e a raggiungere i familiari in Svizzera; Jacob, invece, da Scipione fu condotto a Fossoli, da dove il 5 aprile 1944 fu deportato ad Auschwitz-Birkenau. Una volta giunto nel lager, Jacob non fece mai ritorno: morì nel campo in data ignota.

Pietra d'inciampo posata il 23 gennaio 2021 dinanzi al Municipio di Sissa Trecasali

Scheda biografica