Giorgio Nullo Foà e Doralice Muggia

Giorgio Nullo Foà e Doralice Muggia
La Pietra di Doralice Muggia è posta il 6 febbraio 2019 in Strada dell'Università 9, Parma.
In Memoria di Giorgio Nullo Foà vi sono due pietre, la prima posta il 13 gennaio 2018 in Piazza Garibaldi 1, Parma; la seconda il 27 gennaio 2021 in via Maria Luigia dinanzi all'ingresso del Liceo Romagnosi.

Giorgio Nullo Foà, nato nel 1919 a Parma, era stato studente del liceo classico “G. D. Romagnosi”. Dopo essere stato costretto, in seguito alle leggi antiebraiche, ad abbandonare gli studi, aveva iniziato a lavorare come commesso nel negozio di sementi di Achille Bonelli, situato in pieno centro città, in piazza Garibaldi, dove oggi si trova la “pietra d’inciampo” che lo ricorda. Fu arrestato il 15 settembre 1943 da militari tedeschi, che lo prelevarono proprio sul posto di lavoro. Foà trascorse un periodo in carcere a Milano, per poi essere trasferito con il convoglio n. 05 del 6 dicembre 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Non sopravvisse alle condizioni terribili del campo e pochi mesi dopo, il 4 febbraio 1944, morì.

Allo stesso destino andò incontro la madre di Giorgio Nullo, Doralice Muggia. Nata il 2 giugno 1876 a Colorno, sposata con Enea Foà, avvocato, con lui ebbe due figli, Gastone e Giorgio Nullo. Gastone, anch’egli avvocato, espatriò in Palestina allo scoppio della guerra. La donna non godeva di buone condizioni di salute. Essendo ormai anziana e malata, era considerata inutile, inservibile dai nazifascisti, in primo luogo in quanto non poteva più riprodursi - e dunque, nella terribile concezione razzista dei nazisti, perpetuare la stirpe ebraica - ma anche perché non poteva nemmeno lavorare. Alla luce di questa situazione non fu arrestata subito, nel 1943, come molti altri ebrei. Solo quando Hitler decise di portare la "soluzione finale" alle sue estreme conseguenze fu prelevata da casa, nel 1944 e tradotta al campo di Bolzano. Morì poco lontano, a Merano, in stato di detenzione. Era il 15 maggio 1945 e non sarebbe mai più riuscita a vedere né Giorgio Nullo, né Gastone, né Enea per un’ultima volta.

Non possediamo fotografie né di Giorgio Nullo, né di Doralice. Di loro, peraltro, non si è più saputo nulla per diverso tempo dopo la guerra. Ciò che sappiamo di loro siamo riusciti a ricostruirlo grazie ai documenti raccolti nel corso dei decenni e conservati da diversi soggetti. Alcuni di questi materiali vengono ora riportati su questa pagina. 

Il 28 gennaio 2019, in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, un’aula del Liceo “Gian Domenico Romagnosi” di Parma è stata intitolata all’ ex allievo Giorgio Nullo Foà, espulso dalla scuola per effetto delle leggi antiebraiche del 1938.

Fonti:

- M. Minardi, Invisibili. Internati civili nella provincia di Parma, 1940-1945, Bologna, CLUEB, 2010, pp. 177-179, 377.

- R. Greci, S. Schiavenza, Dal Ventennio alla Repubblica: il Liceo “Gian Domenico Romagnosi” modello di scuola classica, Parma, Diabasis, 2015.

- Banca dati relativa agli ebrei vittime della persecuzione e deportazione dall’Italia fra il 1943 e il 1945 consultabile sulla piattaforma digitale “I nomi della Shoah” realizzata dal CDEC, “Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea”.

- Scheda relativa al negozio di sementi di Achille Bonelli, in cui lavorava Giorgio Nullo, e testimonianza di Giovanni Timossi disponibili sul portale Resistenza mAPPe: http://resistenzamappe.it/parma/pr_cancellazione/negozio_di_sementi_di_achille_bonelli.